IN CONTRODANZA 00

La direttrice artistica dI MOWLAB/Il Filo di paglia, Maria Carpaneto, quando si è mossa per proporre un progetto di rassegna ha incontrato il direttore artistico della Contraddizione e ha trovato un regista teatrale in cerca di danza Marco Linzi, mentre, Maria, in realtà è una coreografa alla ricerca del teatro.

Il nome stesso della rassegna, IN CONTRODANZA racconta il desiderio di andare alla ricerca di una danza Controculturale che abbia già in sé la necessità di oltrepassare i confini del suo linguaggio e il cui segno distintivo, la forza motrice di questa ricerca, sia l’incontro con l’altro.
Controculturale è anche puntare sulla Danza, in un tempo dove alla danza non sono dedicati molti spazi nei teatri se non come un’ eccezione del palinsesto confinata nei festival, chiusa fra le quattro pareti del suo pubblico specifico. Inserirla come punto cardine della programmazione e contaminarla con le pratiche e le urgenze che muovono la ricerca del “Teatro in Piedi” pratica scelta dalla Contraddizione per rilanciarsi in tempo di peste è, almeno considerando i tempi, un gesto significativo.
Questa rinascita provvisoria si manifesta in tempo di emergenza, e vuole fare della distanza una possibilità per sviluppare tecniche di incontro può essere un laboratorio anche per il futuro, strutturare la relazione attiva tra Teatro ,Artisti e pubblico, superando così l’idea del Teatro contenitore dove mostrare il proprio spettacolo.
Per fare questo è necessario sondare il territorio artistico della danza, del teatro fisico, stimolarlo e raccogliere il frutto di questa piccola rivoluzione, scoprire quanto la danza si possa allontanare dai suoi confini e allo stesso tempo rimanere se stessa.

INCONTRODANZA è L’Incontro con l’Altro, altro come pubblico del teatro che incontra la danza, una danza che accorcia le distanze, che vede pubblico e artisti attivi, in ricerca di un contatto “pericoloso”, che metta in gioco i due attori della relazione; l’altro come relazione della Danza con le altre lingue dell’arte, in modo particolare con il teatro. Sulla carta, entrambe le direzioni non sono una novità, ma giocate insieme, con alla guida un responsabile artistico per la danza e uno per il teatro può produrre atti significativi di relazione e di trasformazione.
Per attaccare frontalmente queste possibilità e metterle in gioco radicalmente è necessario tenere saldi i due poli, Teatro e Danza tenendo le due direzioni in contraddizione, Due responsabili artistici uno contro l’altro per il bene della ricerca. In tempi di mediazioni verso il basso l’incontro innanzi a tutto è scontro dialettico che si fa motore di ricerca per gli artisti chiamati ad affrontare questa sperimentazione.

Che ogni spettacolo ospitato nella rassegna, partendo dalle potenzialità dell’espressione corporea con i suoi segni indefiniti, ancestrali, sia un mondo artistico abitabile e che la costituzione di una piccola comunità, guidata dall’artista “caposala”, sia uno dei frutti antichi di questo scambio. Spettacoli evento che facciano debordare fino all’altro la propria natura, che si prendano la responsabilità di condividere con il pubblico questo lasciarsi andare è la scelta più razionale perchè il frutto benefico, il frutto corporeo non resti solo nelle mani del performer.

Andare In ControDanza è un modo di essere, una bussola anche di molto del Teatro che produciamo e ospitiamo; un modo di rischiare con ospitalità dal linguaggio innovativo, e non puntare sulla consolazione del già visto e già digerito, o di rischiare con quelle produzioni che coinvolgono più artisti di quelli che le economie permetterebbero, perchè i numeri, e quindi la sopravvivenza, non siano l’unica forma che condizioni le forme dell’arte.

Queste intenzioni sono state già trasmesse a diversi artisti attraverso un call, e sono stati selezionati, sulla base della ridefinizione dei loro progetti. Gli elementi indispensabili perchè questi propositi non restino solo una manifestazione di intenti ma possano essere realmente sperimentati e diventare un atto concreto che faccia la differenza, per gli artisti e per il pubblico è quello di aver offerto una piccola residenza in teatro e i differenti ruoli di tutoraggio dei due direttori, tutoraggio che parte dalla progettualità e che arriva fino alla messa in scena.

Ad oggi abbiamo realizzato per SCreaming In Controdanza 00 :

sabato 8 novembre “Vacuo” di e con Elisa Sbaragli

sabato 12 dicembre “Le marin Perdu” di e con Natalia Vallebona e Faustino Blanchut

sabato 19 dicembre “Una canzone infinita” di e con Maria Carpaneto e Davide Gorla

COVID -19

Il filo di paglia/Mowlab  ricorda che per effetto del DPCM le attività che riguardano i corsi settimanali e la Formazione PMD sono sospese . 

L'emergenza COVID 19 riguarda tutti

Chiusi dal 24 febbraio, al più presto vi daremo notizie sulle attività future che stiamo riprogrammando. 
Speriamo che quando si riaprirà il mondo della cultura sia un mondo in esplosione e di liberazione condivisa!  
Un abbraccio a tutti voi.
 

Tendre le mouvement stage con Ennio Sammarco (Compagnie Maguy Marin) 14-15 dicembre

Il filo di paglia/Mowlab in collaborazione con il Teatro della Contraddizione ospita un laboratorio con Ennio Sammarco Sabato 14 e domenica 15 dicembre  dal titoloTendre le mouvement

Danzatore interprete storico della compagnia di Maguy Marin dal 1995, professeur de danse dal 2005 svolge un’intensa attività pedagogica in Francia e all’estero, autore e fondatore dell’Association Woo dal 2004 con cui esplora e indaga la possibilità di una scrittura artistica a più mani..

In questo workshop  Tendre le mouvement la ricerca si concentra su questo tema :

Come e perché un movimento, un gesto, un suono hanno bisogno di essere precisati, affilati e affinati, tesi, convocati, interrogati costantemente sulla propria  coerenza, sempre in divenire essa stessa ?

Oggi considero con il massimo interesse la molteplicità di materiali e tecniche con cui possiamo tentare di abbordare questo soggetto.

Le due giornate di stage a Milano saranno divise in due momenti :  una prima fase, più tecnica, in cui sensibilizzeremo quegli « strumenti »  (il corpo, lo spazio, il ritmo, il tempo) che possono rivelarsi utili nell’esercizio della composizione.

Nella seconda fase lavoreremo sulle scelte che intervengono nell’esercizio personale di una scrittura coreografica : interrogheremo insieme ciò che ci aiuta a scoprire, domare, riconoscere e esprimere le nostre più intime convinzioni politiche, sociali, poetiche, intuitive . In piena coscienza del nostro tempo e nel rispetto della propria creatività.

Ai partecipanti sarà richiesto di aver già preso conoscienza di due testi brevi di Italo Calvino che potranno costituire un materiale comune su cui cominciare la nostra esplorazione.

I testi in questione sono :

  • Ultimo viene il corvo (racconto all’interno dell’omonima raccolta)
  • Dall’opaco (tratto dalla raccolta postuma Sulla strada di San Giovanni)

Il tema del laboratorio sarà anche indagato nella serata del 13 dicembre con PROJET A_C_G_T inserita nella stagione sperimentale del Teatro della Contraddizione e che vede Ennio Sammarco insieme a J.P. Manganaro (storico amico e traduttore di Italo Clavino) insieme in scena per attraversare un testo breve di I. Calvino, ognuno secondo il proprio approccio e armato dall’insieme delle proprie (in)competenze, atto scenico che segnerà il fischio d’inizio di quest’incontro unico.

Quando : sabato 14 e domenica 15 dicembre

Luogo e orari : sabato 14 dicembre dalle 12 alle 18 @Mowlab/il filo di paglia Via Fontana 15 Milano

Domenica 15 dicembre dalle 12 alle 18 @Teatro della Contraddizione Via della Braida 6 Milano

Quota di partecipazione :

120€ per chi si iscrive entro il 20 novembre

140€ per chi si iscrive oltre il 20 novembre

Per informazioni e iscrizioni :

mariacarpaneto@gmail.com per Il filo di Paglia/MOWlab   tel. :  3479355159 www.mowlab.it

info@teatrodellacontraddizione.it   tel. :  025462155      www.teatrodellacontraddizione.it

Lezioni PMD con Valerie Lamielle 27/28 novembre + stage 29-30 e 1 dicembre

Il Filo di Paglia /MOWlab organizza a Milano lo stage e le lezioni di Training PMD e danza Contemporanea con Valerie Lamielle in queste date :

Mercoledì 27 dalle 10:00 alle 13 :00

giovedì 28 dalle 10:00 -13:00 + 19,30-21:00

Valerie Lamielle coreografa e danzatrice. Danza con Odile Duboc, Denise Lampart, Odile Azagury, e Hervé Diasnas col quale lavora da 20 anni. Fonda la propria compagnia nel 1994 e sviluppa un lavoro attorno alla metamorfosi dei corpi, dando vita a dei personaggi con una animalità particolare. Alcune delle sue creazioni sono state presentate nelle vetrine di grandi magazzini e anche in contesti rurali. Da circa 15 anni insegna in Francia e all’estero la PMD, Présence,Mobilité, Danse e collabora alla ricerca con Hervé Diasnas. 

 www.valerie-lamielle.com       www.pmd-presence-mobilite-danse.fr

Accordare lo strumento, domare lo sforzo, il corpo disponibile e complice, movimento vitale naturale al servizio della danza delle arti del gesto del quotidiano.Esercizi diversi e variati che mettono in gioco rapidità, forza e precisione…sequenze costituite da applicazioni concrete di tecniche proprie alla danza in generale: giri, salti, corse, cadute, spostamenti, lavoro al suolo…

Indipendenti da qualsiasi espressione artistica predefinita, sono delle sintesi tecniche, degli strumenti per la pratica e l’allenamento personale del professionista o dell’amatore.

2 lezioni di 3 h: 35€ (mercoledì 27 e giovedì 28 10-13)

1 lezione di 3 ore ( 27 o il 28)+ 1,30h giovedì 28 dalle 19,30-21 : 00 : 30€

2 lezioni da 3h+1,30h: 45€

1 lezione di 3h : 20€

Stage : 160€ 24h di lavoro 10:00-13:00 e 14,30 19,30

Effetto polvere seconda edizione 28 settembre, 12 e 13 ottobre

Il suono della terra
Camminate percettive – Talk – Suoni – Movimento

Reggio Emilia- La Polveriera, Villa Minozzo (Reggio Emilia)
Corchia (Parma)

Ideazione e direzione artistica Glam, Il Filo di Paglia, Neon aps
Con il contributo di Regione Emilia Romagna
In collaborazione con Associazione Villa Cultura, Comune di Villa Minozzo, Comune di Berceto,
La Polveriera, Coress Il Piccolo Principe, Villa Cultura, Altri Passi, Art Container

Arte e natura: questo il fulcro attorno al quale si sviluppa la seconda edizione del progetto Effetto Polvere la cui inaugurazione si svolgerà sabato 28 settembre a Reggio Emilia, presso La Polveriera e per le strade del quartiere Mirabello.
Ideato e diretto dalle associazioni GLAM – Gruppo Libero Autogestito di Movimento, Il Filo di Paglia e NEON aps, grazie al contributo della Regione Emilia Romagna e con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, questa edizione, intitolata “Il suono della terra” e in forma rinnovata, prevede vari appuntamenti (gratuiti) tra camminate percettive esperienziali, conversazioni con ricercatori e artisti, produzioni originali di danza, suoni, movimento.

Il primo appuntamento è sabato 28 settembre alle ore 11 presso SPAN13 a La Polveriera (via Terrachini 18), con la conferenza del geologo Giovanni Michiara sul respiro della terra, un microtremore sismico sempre presente, impercettibile ai nostri sensi ma che, grazie a strumenti di registrazione, è possibile rendere udibile alle nostre orecchie. I suoni della terra campionati da Michiara, saranno trasformati dal musicista Lorenzo Valdesalici in un live set elettronico.
Nel pomeriggio alle ore 14.30 si svolgerà la conversazione con l’artista Giovanni Nicolini sulla funzione politica dell’arte e dell’esperienza creativa: “Perchè non posso anch’io farmi poeta?”. Sarà l’introduzione alla camminata percettiva condotta dall’artista Elena Giachetti, insieme ad altri performer del gruppo GLAM, che inizierà da SPAN13 e inviterà i partecipanti ad esplorare il paesaggio urbano con occhi nuovi, per riscoprire l’importanza di una presenza sensibile e attenta nello spazio. La camminata troverà un momento di sosta nel Parco dell’ex Ospedale Psichiatrico San Lazzaro, con il “dispositivo di rilevamento e generatore di forme” di Ilaria Lusetti e Camilla Casadei Maldini, per ricondurre poi il pubblico in SPAN13-La Polveriera per aperitivo e serata di suoni.
Alle ore 20 la performance di Luciano Bosi con il progetto “Geantropophonia” indagherà il legame tra uomo e ambiente attraverso le sonorità percussive di strumenti che portano con sé la voce degli elementi naturali. Dopo la sonorizzazione live del musicista Lorenzo Valdesalici, la serata si concluderà alle ore 22 con il djset di Nicola Guarino.

Effetto Polvere proseguirà nel weekend del 12 e 13 ottobre con camminate percettive sui sentieri dell’Appennino.
Sabato 12 ottobre a Villa Minozzo (Reggio Emilia), sulle pendici del Prampa, lungo la strada forestale Stracorada, si svolgerà una camminata percettiva accompagnati dai performer Elena Giachetti e Davide Tagliavini e dalle guide ambientali dell’associazione Altri Passi (con partenza dalla Rocca di Minozzo).
Domenica 13 ottobre a Corchia, Berceto (Parma) si svolgerà una camminata esperienziale a cura dell’associazione Il Filo di Paglia con gli abitanti di Corchia dal Museo Martino Jasoni sul Sentiero dei Saggi, per riscoprire il paesaggio dell’Appennino attraverso i suoni della terra campionati dal geologo Giovanni Michiara e le performance danzate di Maria Carpaneto, con rivisitazioni sonore live a cura di Lorenzo Valdesalici. A seguire un buffet sotto i castagni secolari a cura della Pizzeria Iasoni di Corchia.

Il progetto si realizza in collaborazione con Associazione Villa Cultura, Comune di Villa Minozzo, Comune di Berceto, La Polveriera, Coress Il Piccolo Principe, Villa Cultura, Altri Passi, Art Container.

Il programma è scaricabile al link: https://qrco.de/bbEd51
Per info e prenotazioni delle camminate gratuite: effettopolvere@gmail.com – Tel. 0522 1520605

DARK/LIGHT Danza on the Beat (generation) Formato d’arte 12 aprile, 10 maggio e 21 giugno @teatrodella contraddizione

DARK/LIGHT

Danza on the Beat (generation)

Formato d’arte prodotto da Teatro della Contraddizione e Il Filo di Paglia 

Dark, Light, Danza e Poesia Beat…

DRESS CODE: fuori dall’ordinario (anche a lato va bene)

in particolare: beat, beatnik, be bop, psichedelici, gente on the road, hipster (solo quelli del secolo scorso)

Ingresso riservato (ai soci), a chi accetta di togliersi le scarpe e a chi non ha bisogno della sedia.

Sconsigliato a chi ha paura del buio, a chi d’abitudine usa il corpo solo per portare il cervello e a chi non riesce a separarsi dal proprio cellulare.

con: Micaela Brignone, Fabrizio Calanna, Maria Carpaneto, Sabrina Faroldi, Marco Ottolini, Samuel Puggioni, Elisa Sbaragli, Chiara Verzola

coreografie: Fabrizio Calanna, Maria Carpaneto, Marco Maria Linzi, Samuel Puggioni, Elisa Sbaragli

musiche in scena: Karoli, Sandro Dandria, Riccardo Manzoni

regia: Marco Maria Linzi

video: Stefano Slocovich

con la collaborazione di Fabio Brusadin, Arianna Granello, Marco Mannone, Eugenio Mascagni, Grazia Politi, Eugenio Vaccaro, Magda Zaninetti

 

Prenotazione obbligatoria – Ingresso riservato ai soci (la richiesta di adesione va inviata almeno un giorno prima dell’evento) per informazioni e per scaricare il modulo: http://www.teatrodellacontraddizione.it/contatti-e-tesseramento/

Ingresso riservato ad un massimo di 40 persone

La serata inizia alle 20,45.

infoline: 025462155 – prenotazioni@teatrodellacontraddizione.it

progetto sostenuto da Fondazione Cariplo

 

Dark Light è una ricerca sulla poesia, sulla sintesi, un manifesto contro lo spreco di parole, una poesia che si fa rapporto umano, elemento alchemico che, insieme allo spirito contro-culturale della Beat Generation, diventa uno strumento per mettere fuori asse i rapporti tra danza e teatro, tra performance ed esperienza, tra concreto ed astratto, mettendo in discussione chi sia il titolare di una parte o dell’altra nella comunicazione.

Un percorso che si ripete mai uguale a se stesso, come un rito pagano, che sveglia la conoscenza del corpo e i suoi desideri latenti. Un esperimento sul linguaggio, dove l’anima, il sottotesto, la metafora, l’indicibile o, se volete, la parte concreta ma inafferrabile delle cose, passa alternativamente dalla sua sede naturale, il corpo del danzatore, alla parola dell’attore, così come la ragione, che passa dalla parola alla danza espressiva, in un continuo scambio di funzioni narrative… “dall’anarchia dei sensi che si fa senso.” 

Dark Light è, come dice il titolo, tra la luce e il buio, e spesso questa luce è nelle mani degli spettatori. L’evento è percorso da una serie di mosse iniziatiche, tutte agite con lo spettatore: il Doctor beat, Cos’è il beat, La camminata beat, il Reading beat, per trasportare quei germi nel contemporaneo , un’occasione, una scusa per stare insieme in una nuova intimità.

Un formato d’arte impuro, inattuale, fuori dal tempo… da un tempo che ci sembra ne abbia molto bisogno.

Non vogliamo descrivere Dark/Light; pensiamo che il racconto emerga nello svolgersi degli accadimenti, e, allo stesso tempo, fa parte dell’esperienza della serata non avere informazioni su ciò che accadrà.

Per questo preferiamo usare le parole di chi ha partecipato al primo esperimento, scelte tra ciò che meno ne descrive i dettagli.

Sono stato profondamente colpito dallo spettacolo, mi sono sentito al centro di una specie di rituale collettivo ancestrale. Non vittima (o cavia) ma coprotagonista. – Stefano

Se mi chiedi cos’è… non so dirti, so che è un onda e che stai vivendo. Nel pieno… Questa è la mia notte Free Beat! Dove la poesia di un appoggio aderisce perfettamente al passo svelto di un danzatore. Se mi chiedete, cos’era non ha importanza: le cose vanno mosse e ogni tanto vale la pena giocare con le onde! – Alessandro

Ciao. Dark/Light è stato un bell’esperimento.  Direi delicato. Direi che ti resta addosso la voglia di ballare e di muovere il tuo corpo. Direi che si entra un po’ intimoriti e che si esce felici, con la voglia di tornare, la prossima volta per lasciarsi andare ancora di più, per potersi permettere d’esser più beat. – Stefano

Dark/Light è parte di noi, è dentro noi , non permette di essere altro (spettatore ) perché si è anche attori (non del palco ma della propria vita). Non è psicoterapia si va oltre anzi si è nel mezzo tra il buio e la luce è quello spazio di verità interna che non sempre si riesce a toccare e vivere. Forse Dark/ Light è stata per me la luce boreale che si vede da un aereo e ti domandi da che parte inizia il giorno o la notte. – Nino

Ho apprezzato molto la varietà delle proposte, la dinamicità e la voglia di cambiare (la struttura stessa dei pezzi non era mai uguale, quindi questo rendeva ogni minuto unico e nuovo). E soprattutto l’assenza dell’uso della parola per spiegare/indicare cosa fare. Il corpo già sa ed è questo che risulta sempre più evidente. Paola

Ci sono poi i momenti in cui i ballerini rasati dai lunghi capelli vengono spiegati, e si piegano alla parola delle custodi del posto, che come muse si specchiano nei passi di danza, e li ispirano respirando insieme ad essi, l’uno riflesso dell’altro, cangiante pulviscolo che elettrizza e si attenua. – Jacopo